Dindi

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lunedì 5 febbraio 2018

Rod Stewart





I capelli sono sempre così, sparati, e si vede che lui ci tiene perchè un gesto inconscio e meccanico ogni tanto glieli fa tirare verso l'esterno per dare volume, ma non sono più biondi. Nè naturali, nè aiutati. Ha avuto il buon gusto di lasciarli brizzolati, a denotare la sua maturità.
La voce è quasi la stessa. Anzi, proprio la stessa, se si considera che è passata attraverso un cancro alla gola.
Lui è sempre uguale, pieno di un'energia che noi suoi coetanei ci siamo scordati da un bel pezzo.
E così ancora una volta ha fatto uno spettacolo veramente entusiasmante: il pubblico era esaltato, nonostante la scomodità dei seggiolini.
Rod ha l'intelligenza di circondarsi di una band superlativa. Evidentemente non teme di passare in secondo piano, conosce il proprio valore e il proprio carisma, quindi ha scelto dei musicisti di ottimo livello. Sei uomini: chitarristi, batteristi, tastierista e sassofonista e sei ragazze che non si limitano a ballare o a fare il coro, ma suonano anche arpa e violini. Tutta gente non giovanissima e quindi con una tale esperienza, che permette di tenere la scena, dando a lui la possibilità di tirare il fiato, ogni tanto, e di cambiare look. Un look sempre eccentrico, come un vestito dorato, tipo incarto di cioccolatino, o giacche zebrate e scarpe glittering, ma mai volgare o pacchiano. Tutto è spettacolo per esaltare una voce a cui si unisce spesso quella del pubblico, che conosce le canzoni e ama cantarle insieme a lui. Perfino i palloni da lanciare ai tifosi, che condividono la sua passione per il calcio, se non per la sua squadra del cuore, diventano un comune denominatore fra il cantante e chi lo ascolta.
E' stata una gran bella serata, ci siamo goduti a fondo i biglietti che ci hanno regalato per Natale. Speriamo che Rod Stewart torni presto in Italia, perchè se continua così, possiamo dire che invecchiando migliora!