Dindi

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venerdì 13 gennaio 2017

Quaderni

Per me uno dei momenti più magici, quando andavo a scuola, era quello della scelta e dell'acquisto dei quaderni. Questa magia l'ho rinnovata quando mio figlio ha iniziato le elementari: l'uscita per  quaderni era  il momento più divertente che ci accomunava e ci faceva passare del tempo piacevole. Quante possibilità! Quante scelte si potevano e si possono tutt'ora fare! Il mondo della cartoleria è vastissimo, colorato, affascinante.
Ho voluto informarmi un pochino sulla storia del quaderno cartaceo, prima che debba soccombere all'avvento di notebooks e Ipad:


Così il vocabolario:
La parola quaderno viene dal latino quaterni , “a quattro a quattro”, vale a dire l’unione di “quattro fogli di carta piegati in due  e messi l’uno dentro l’altro”. In seguito divenne un fascicolo con un maggior numero di pagine, utilizzato per far di conto, scrivere memorie eccetera. La voce quaterni deriva da quattuor, quattro.


Il termine viene usato anche in letteratura come titolo di opere formate da pezzi vari, articolati in maniera inorganica, come raccolta di pezzi o annotazioni varie o in forma di diario di viaggio o diario di campagna. Un esempio di annotazione di pensieri è lo Zibaldone di Giacomo Leopardi.

Già gli studenti romani ne utilizzavano una versione ante litteram, molto semplice, ma assai ingegnosa costituita da due tavolette di legno legate tra loro da anelli e ricoperte di cera nella loro faccia interna: con un punteruolo potevano incidere a piacere frasi ed esercizi cancellando tutto alla fine, riutilizzando le tavolette praticamente senza limiti. Il solo difetto consisteva nel fatto di non poter archiviare le nozioni apprese considerato lo spazio che doveva essere necessario per conservare le tavole.
(http://www.museodelquaderno.it/quaderni-di-scuola)

Per avere i quaderni come li intendiamo noi bisogna che passi molto tempo:
secondo la leggenda, Thomas W. Holley di Holyoke, Massachusetts, inventò il primo quaderno e blocco note intorno al 1888 quando ha avuto l'idea di raccogliere in un unico assortimento, vari generi di scarti di carta declassati da fabbriche diverse, e unirli al fine di venderli come blocchi ad un prezzo conveniente e giusto. Nel 1900 circa, è poi evoluto quando un giudice locale ha chiesto di adoperarlo con opportune modifiche. Questo è stato quindi il primo quaderno. Da allora la tradizione, anche se attraverso evoluzioni, continua e la ditta di Thomas Holley è cresciuta fino a diventare internazionale.


All’inizio i quaderni  erano esternamente tutti uguali con la copertina fatta di carta spessa, sobriamente colorata, raramente marmorizzata o adornata da scarni fregi stilizzati. Verso il 1880 vennero commercializzate copertine che mostrano immagini di notevole pregio; la moda ebbe carattere europeo e tavole pregevoli si trovano in Francia, Italia e Germania. Sul finire del secolo compaiono i severi quaderni di scuola con copertina nera che resteranno a lungo in produzione convivendo e sopravvivendo a mode e stili.
Col passare del tempo le mode cambiano e le copertine dei quaderni di scuola si adattano ai tempi, cambiando la loro veste: si passa da illustrazioni didattiche a quelle patriottiche, fino ad arrivare a quelle che raccontano favole o riportano fotografie di personaggi amati dai ragazzi.

A me la passione per quaderni, blocchi e libricini per appunti è rimasta nel cuore e, oltre a conservare qualcosa dei tempi scolastici e a ricevere graditissimi regali, ogni tanto mi compro qualcosa di nuovo, qualcosa da lasciare rigorosamente intonso, per non sciupare la bellezza con la mia brutta calligrafia.


































Mi scuso per la qualità delle scansioni, ma i quaderni sono grossi e sono nuovi: impossibile schiacciarli di più nella macchina.