Dindi

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martedì 22 aprile 2014

La mia crociera








Non avrei mai pensato che anche io avrei finito col fare una crociera! Ogni volta che mi capitava di vedere una di quelle grandi navi, provavo un senso di ripulsa vero e proprio! Palazzi di oltre 10 piani galleggianti sul mare: orrendi e paurosi....La vita di bordo, poi, mi veniva raccontata come una continua festa in abito da sera: non fa per me! Non solo non possiedo un abito, tantomeno da sera, ma è da anni che non indosso nemmeno più una gonna! No, no... io una crociera: MAI!
E poi si è prospettata la possibilità di fare una vacanza proprio nella settimana di ferragosto. Gente dappertutto, afa opprimente, dove andare? Non certo in un posto più caldo di Bergamo! Le grandi città del nord mi hanno sempre attirato e l'unico modo per vederne più di una in uno stesso viaggio era la tanto famigerata crociera. Allora, preso il coraggio a due mani, abbiamo acchiappato un last minute e siamo partiti.




Prima tappa: Malpensa- Copenhagen. Superato un piccolo disguido con i biglietti aerei, tutto ok fino al porto. Anzi abbiamo già fatto conoscenza con una simpatica coppia veneta. Volo tranquillo e poi...Eccola qui, la nave mostruosa!





L'organizzazione è perfetta, in poco tempo siamo in cabina: noi siamo proprio al decimo piano!!
Il primo giorno è di navigazione, si prende confidenza con gli ambienti della nave, si gira un po' ovunque, si curiosa nei negozi,  si prende un po' di sole sul ponte, si ascolta il piano bar e...si mangia! E' sempre l'ora giusta per la colazione, lo spuntino, il pranzo, la merenda, la pizza, la cena...ahi ahi ahi! Se si continua così torniamo a casa un bel po' più pesanti....













Poi è l'ora della cena e, purtroppo, della serata di gala! Ho una maglietta nera con una ruche bianca intorno al collo che "fa  elegante" abbastanza per non sentirmi fuori posto del tutto e mi metto quella, con dei pantaloni bianchi. I sandali giusti li ho dimenticati a casa...ma chi guarderà i miei piedi? Uffa! Comunque mi consolo presto perchè scendendo in salone vedo di tutto e di più.....bene, in mezzo a tutti ci sto anche io! Anzi, per la verità vedo certe mises, che fanno rizzare i capelli! Non tutte possono indossare tutto, vero? Peccato che qualcuna non se ne rende conto....Va be', fatti loro!
A me quello che importa incomincia domani, con la prima sosta, in Svezia , a Stoccolma.










La città si sviluppa su 14 isole situate fra il mar Baltico e il lago Malaren , unite da vari ponti. E' una città molto verde, con grandi parchi e un'infinità di musei ( c'è perfino il museo degli Abba!!). C'è un bel sole con un'aria frizzantina che mi fa deliziare pensando al caldone che c'era a casa....
 Andiamo a visitare il museo Vasa, dove è custodito un galeone  del 1628 che è affondato mezz'ora dopo il suo varo. Per questo motivo la nave è in perfette condizioni ed è un esempio importantissimo per la storia della nautica. Era stato costruito per la guerra contro la Polonia; era bellissimo, finemente addobbato, ma evidentemente troppo pesante per poter navigare.


La sala in cui è conservato è mantenuta al buio, per cui le mie foto sono inservibili e uso quelle trovate in internet. Ora la nave è color legno, ma ai suoi tempi, oltre che ricca di sculture,  era tutta dipinta:


decisamente bella, anche se non è servita al suo scopo.
Usciti da lì andiamo a visitare il palazzo reale, il palazzo del comune, con i suoi bei giardini e i saloni dove si svolgono le cerimonie e i pranzi per la consegna dei premi Nobel e poi il centro storico, dove abbiamo un pochino di tempo libero.



Una piccola curiosità: a Stoccolma ci sono ancora quelli che da noi erano chiamati Vespasiani!


 Questa è una delle cose che ho sempre invidiato ai maschi!!

Di colpo il cielo si rannuvola e in un attimo piove a catinelle. Eravamo usciti dalla nave col sole e quindi senza ombrelli, nè impermeabili...facciamo una corsa perchè il tempo per rimanere a terra sta per scadere e arriviamo al porto completamente zuppi, pronti per un'eventuale centrifuga!!
La nave riparte e il cielo di colpo torna al bello, regalandoci questo
bel saluto svedese:



Martedì è prevista una visita a Tallin, capitale dell'Estonia. Piove ancora e le mie scarpe sono ancora inzuppate di acqua. E così, alla tedesca, metto le calze con i sandali perchè fa piuttosto freddino. La giacca a vento, per fortuna, ha il cappuccio!




Tallin mi piace moltissimo, fin dal primo momento: si sviluppa, come Bergamo, su due livelli, la città alta e la città bassa. Qui, però, la più antica è la città bassa, che si sta allargando pian piano . Infatti nell'era glaciale questa parte di mondo era ricoperta da uno strato di ghiaccio talmente alto e pesante, che ha compresso la terra sotto il mare. La terra, adesso, poco alla volta, si sta rialzando per riacquistare la sua posizione iniziale. Così ci hanno raccontato le guide e non mi assumo responsabilità scientifiche a riguardo.
Il pullman ci lascia nella città alta, dove visitiamo la cattedrale


 e il duomo che mi pare molto interessante.
 Le sue pareti, all'interno, sono piene di stupendi stemmi in legno delle varie personalità sepolte nella cripta.



purtroppo siamo in tanti e non ci si può attardare più di tanto ad ammirare ogni cosa: il tempo è tiranno, la nave ci aspetta  quindi diamo un'occhiata dal belvedere



Sì, la Fortuna è ancora là sullo sfondo. 
Scendiamo a piedi nella parte bassa della città e comincia a piovere alla grande.




Nella piazza del municipio c'è un mercato con parecchi banchi di oggettini artigianali e souvenir, ma noi vogliamo vedere un po' cosa c'è nelle viuzze laterali e lasciamo perdere.....ne vale la pena! Il paese è delizioso. Intravediamo parecchie cose che vorremmo vedere meglio, ma il tempo è scaduto! Si torna alla nave.















Ce ne andiamo consapevoli che questa città in inverno deve essere una fiaba e che anche adesso l'abbiamo vista solo di sfuggita. Il proposito è di tornarci: so che da Bergamo parte un volo low cost ogni giorno per Tallin e magari si potrebbe farci un weekend, per conoscerla meglio.

P.S. Foto quasi tutte dal web, dato che le mie sono inguardabili!


Giovedì la nave attracca nel porto di san Pietroburgo. Il cielo non promette niente di buono, ma per fortuna le mie scarpe sono utilizzabili.
La città è molto grande e ci sono moltissime cose da vedere, mentre noi abbiamo una sola giornata e ce ne vorrebbero molte di più!
Giorgio ci è già stato, ha già visto parecchio e mi aiuta nella scelta delle escursioni da fare. Sa che desidero vedere la camera d'ambra, che mi ha sempre affascinato, come idea, e che mi è stata tanto decantata da Paola, quindi la mattina andiamo a Puskin, a visitare il palazzo di Caterina.
Siamo fortunati perchè c'è una piccolissima fila per entrare e sembra che questa sia una cosa eccezionale.








La costruzione di questa città fu iniziata da Pietro il grande per Caterina I nel 1713 e, dopo la rivoluzione di ottobre, divenne un museo. La camera d'ambra ha le pareti completamente rivestite di pannelli di questo materiale, con decorazioni in foglia d'oro e specchi che ne moltiplicano l'effetto là dove mancano. Costruita all'inizio del 18° secolo, è stata saccheggiata dai tedeschi nella seconda guerra mondiale. E' stata poi restituita ai russi  e ricostruita pezzo per pezzo da artigiani russi nel 2003.









Il palazzo è imponente, veramente imperiale. Le sale sono grandissime ed erano riscaldate da stupende stufe in maiolica





Usciamo per vedere qualcosa del magnifico parco che circonda il palazzo, prima che riprenda a piovere. La nostra guida ci spiega che lì da loro, ormai è autunno e che la pioggia ci sarà quasi ogni giorno, finchè incomincerà a nevicare.











Di tutto quello che ho visto in questa splendida residenza estiva degli zar, la cosa che mi è piaciuta di più è stata una stanza di cui non ho trovato fotografie ( farne noi era vietato). Le pareti sono completamente rivestite di seta color avorio dipinta a mano da un'artista che ha partecipato al restauro del palazzo. Il soggetto sono dei fiori delicati,  in colori smorzati. L'effetto è bellissimo e immagino quanto e quale lavoro sia stato per la pittrice, di cui non conosco il nome, ma che secondo me andrebbe valorizzata molto meglio.
Torniamo alla nave per il pranzo e nel pomeriggio usciamo per un'altra escursione: tour panoramico della città, attraverso le sue strade, dove non sappiamo più da che parte girarci, tanti sono gli splendori da ammirare. La Neva è gonfia di un'acqua irruente e scura: fa paura! Dicono che spesso, in passato, è esondata, ma ora è stata costruita una diga che impedisce al vento di spingere l'acqua del mare controcorrente nel fiume.

 


Visitiamo la chiesa della fortezza di San Pietro e Paolo, dove sono sepolti gli ultimi Romanov, ma questo posto non mi piace per niente: le tombe, tutte allineate ad altre, sono pesanti, alte, di marmo bianco. Non hanno nulla di aggraziato o dolente; sono solo imponenti.


Le altre soste previste sono abbreviate a causa della pioggia che ha ripreso a cadere fitta fitta, quindi la nostra impressione della città rimane per forza di cose, una panoramica superficiale. Pazienza!




 

Non posso negare che San Pietroburgo sia una città bellissima, imponente e imperiale. Ma posso dire che non è il genere che mi tocca il cuore. E' tutto troppo sfarzoso e io preferisco luoghi più raccolti e spartani. Probabilmente mi piacciono quelli più antichi, meno ricchi di ori e di orpelli, ma più carichi di storia.

Il venerdì è giornata di navigazione. Una giornata piuttosto noiosa, perché anche se c'è sole, sul ponte tira un vento gelido che costringe i temerari che vogliono rimanerci a stare avvolti nelle coperte dai piedi alla punta del naso. Io, per fortuna, ho la settimana enigmistica e poi ci sono le nuove conoscenze, con cui fare quattro chiacchiere.
Il giorno dopo la Fortuna attracca nel porto tedesco di Warnemunde.
Da qui la scelta era tra un'escursione a Berlino, una ad Amburgo, una a Lubecca e un paio di gite minori in paesini dei dintorni dove c'è qualcosa di caratteristico che può interessare.
Scegliamo Lubecca perchè meno lontana e più piccola, così possiamo sfruttare meglio il tempo che abbiamo a disposizione.




Lubecca mi sorprende, me l'aspettavo tutta diversa! E' sì una città medievale, ma perfettamente integrata nella vita moderna, con palazzi antichi e nuovissimi uno accanto all'altro e negozi di abbigliamento ricchi di articoli sorprendentemente di ottimo gusto.
Schiviamo la manifestazione del gaypride e ci inoltriamo nelle vie del centro, stando bene attenti alle biciclette, che hanno la loro corsia preferenziale e cui non siamo abituati, e che sfrecciano ad alta velocità.

























Andiamo a vedere tutti e 7 i campanili per cui la città è famosa, la bellissima piazza del comune, la casa di Thomas Mann, un hotel dieu che, però, dopo aver visto quello di Beaune, ci sembra alquanto misero ed infine il museo dei dolci di marzapane, dove facciamo incetta di regali da portare a casa.

La sera, accidenti, un'altra serata di gala! Ma si vede che gli ospiti, soprattutto uomini, sono stufi di eleganza, infatti molte coppie sono decisamente "scoppiate", in quanto la moglie indossa un abito lungo, mentre il marito porta bermuda e camicia a scacchi. Io mi sento a mio agio vestita come al solito: ormai ho capito che  a bordo, ognuno fa quello che vuole, anche se stasera abbiamo l'onore di avere in sala con noi il capitano e tutto lo staff degli ufficiali di bordo.



E finalmente domenica si sbarca a Copenhagen. L'aereo è nel pomeriggio, quindi abbiamo il tempo per una gita in battello ed avere un'idea di come sia questa città una parte della quale è chiusa al traffico perchè è in corso una gara di triatlon ( a cui partecipa anche il principe Eric).
Nel medioevo le persone che si odiavano indossavano un cilicio e si flagellavano per espiare i peccati del mondo. Nell'ottocento Masoch ha raccontato che c'è chi ama soffrire. Oggi quelli che non si amano si abbruttiscono  partecipando a gare al limite della resistenza fisica umana.....il mondo è bello perchè vario, non è vero?





Anche di questa città abbiamo una visione fuggevole e molto superficiale, ma sufficiente a farci capire che è molto bella e che varrà la pena ritornarci per visitarla con calma e, possibilmente, con il sole.




Conclusioni: crociera sì o crociera no? Decisamente sì. Non è il tipo di vacanza che preferisco, perchè essere intruppata è sempre limitativo di libertà di movimento e comprensione di quello che si vede. Però questo modo di viaggiare consente di raggruppare diverse mete distanti fra loro e di avere un'idea di quello che si vuole tornare a vedere per un approfondimento.
Magari l'anno prossimo potremmo andare a vedere i fiordi norvegesi....il nord è affascinante e ne abbiamo visto troppo poco!








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