C'è chi fa il giro del mondo in 80 giorni e chi progetta una breve vacanza di 80 ore.
Non so come ci si senta nel primo caso - è un'esperienza che non conosco - ma posso assicurare che anche una vacanza breve può dare grande soddisfazione. Dove ? Nel nostro caso nelle Fiandre. Perché lì? Perché Dindì ed io avevamo da tempo il desiderio di visitare questa parte d'Europa . Sarà per le suggestive ambientazioni dei pittori fiamminghi, o forse per tutti quei libri letti nel corso degli anni dove si racconta di tessitrici di arazzi, di mercanti di lana e di diamanti, di merlettaie e costruttori di cattedrali, o forse per il fascino di una terra strappata a quel mare che da un momento all'altro è pronto a riprenderla. Comunque sia, entrambe ci siamo trovate d'accordo sulla meta, così, scortate da Giorgio e dal suo infallibile senso dell'orientamento, domenica mattina ci siamo imbarcate sul volo Ryanair che da Bergamo porta a Bruxelles in circa un'ora e mezza.
Il campo base era già stato fissato strategicamente da Dindi in un bed & breakfast nel centro di Gand o Gent - non escludo che il nome di questa bella città possa essere scritto in qualche altro modo. Benché tutti lì conoscano il francese, la lingua parlata e scritta sulle indicazioni stradali , sulle insegne, ecc., è il fiammingo, di difficile comprensione per noi.
In genere un viaggio si racconta più con le immagini che con le parole; purtroppo il proposito di riportare a casa tante belle foto da mostrare agli amici è miseramente fallito, a causa di problemi di natura tecnica e ambientale che non sto a raccontare nel dettaglio. Posso solo dire che la memory card della mia macchina fotografica a un certo punto si è suicidata portando con sé tutte le foto che avevo scattato.Ci scusiamo comunque per la qualità delle immagini superstiti e per il ricorso a foto tratte da internet nei casi più disperati.
Questo è il Beffroi di Gand in una foto ufficiale scattata con un grandangolare sullo sfondo di un cielo quasi sereno
e questo è lo stesso Beffroi fotografato da Dindi, senza supporti tecnici, con un cielo piuttosto imbronciato, alla presenza di turisti che ovviamente non potevano essere sterminati....
Bello comunque, vero?
Il Beffroi è una torre campanaria , simbolo del potere della città.
Il nome "Gand" deriva dal celtico Ganda, che significa confluente , in quanto la città è situata alla confluenza dei fiumi Leie e Schelda.
Queste terre, spesso allagate dai fiumi, erano paludose e pertanto non ideali per lo sviluppo dell'agricoltura.
Si prestavano invece all'allevamento degli ovini e alla cultura del lino. Attraverso importanti e continue opere di canalizzazione, l'acqua diventò un elemento basilare per lo sviluppo dell'economia della zona, in quanto la sua forza metteva in movimento i mulini, creando grandi bacini per la macerazione del lino , dando così inizio a quella fiorente industria di tessuti che rese ricca e potente la città per i secoli a venire. L'industria tessile, in particolare laniera , originaria di Bruges, darà vita a quella che è la più antica zona industriale d'Europa. A partire dall'anno 1000 lo sviluppo di Gand fu inarrestabile e in continua ascesa, tanto che divenne, fino al 1550, la città più popolosa dei Paesi Bassi.
Pensate che nel XIV secolo Gand era più grande di Londra, Colonia e Mosca e contava oltre 60.000 abitanti.
Altro monumento da visitare a Gand è la cattedrale di San Bavone, espressione significativa dell'architettura gotica brabantina. La sua costruzione iniziò nel 1228 e divenne cattedrale nel 1559. Quella sopra è un'immagine ufficiale mentre quelle che seguono sono "artigianali".
All'interno della Cattedrale non si possono scattare foto, ma vi assicuro che nemmeno la più bella potrebbe catturare l'emozione che si prova guardando i fasci di colonne protesi verso l'alto ad incontrare gli archi acuti sullo sfondo delle volte di mattoncini dal colore rosa antico. E cosa dire poi delle immense vetrate colorate che catturano la luce biancastra dell'esterno per dipingerla coi loro stessi colori.
Il pensiero va inevitabilmente agli uomini che l'anno pensata e costruita, al loro lavoro, al loro ingegno, alla loro fatica; è solo grazie a loro che oggi noi possiamo godere di questa inestimabile eredità.
Con il trascorrere delle ore le nuvole si diradano. E' domenica e la città si riempie piano piano di turisti e di residenti che passeggiano per le stradine del centro, si riposano ai tavolini dei locali all'aperto e si ritrovano lungo la Riva del Grano e la Riva delle Erbe, le due banchine opposte , da cui partono le barche per la visita della città vista dal fiume.
Da ammirare le ricche facciate dei palazzi sede delle potenti corporazioni di artigiani e commercianti e le possenti mura del Castello dei Conti di Fiandra , fatto costruire da Filippo d'Alsazia nel 1180 sulle rovine di un edificio ancora più antico.
La prima giornata della nostra breve vacanza sta per concludersi; una cena veloce e poi a nanna nel b&b, perché abbiamo camminato a lungo . Con queste ultime immagini prese a prestito dalla rete vi
dò appuntamento a domani, perché il viaggio continua....
Il vantaggio di una vacanza snack come quella di cui vi sto raccontando è che ci si ritrova a ottimizzare i contenuti di ogni momento della giornata. Così, anche la colazione del mattino diventa occasione di relax ed evasione dalla routine quotidiana : sedersi intorno a un tavolo, spalmare il burro e la marmellata su una fetta di pane tiepido, bere la seconda o la terza tazza di caffè, sbocconcellare una brioche croccante, fare progetti per la giornata, confrontare proposte e commenti, senza dare nemmeno un'occhiata all'orologio...
Oggi si va a Bruxelles che è la capitale del Belgio, ma anche la sede di importanti istituzioni della Comunità Europea. La città, come Roma, sorge su sette colli, circostanza curiosa visto che il resto del paese è assolutamente pianeggiante, ma le analogie con la nostra capitale finiscono qui.
Per arrivare al centro, lasciamo l'auto in un parcheggio e procediamo a piedi, dopo aver attraversato una periferia che mostra tutti gli aspetti modesti e a volte degradanti delle grandi città.
Bruxelles è una città multietnica come ci si aspetta che sia, ma anche imprevedibilmente ultra moderna con i suoi alti palazzi di vetro, in contrasto con quelli di un passato opulento e sfarzoso, quasi tutti affacciati sulla Piazza Grande.
Praticamente impossibile racchiudere in un'unica inquadratura la grandiosità della piazza; oggi poi si stanno allestendo delle tribune per non so quale manifestazione...
La città ha avuto una storia piuttosto tormentata, indissolubilmente legata alla regione delle Fiandre, passando attraverso le lotte per il predominio tra Austria, Spagna e Francia, ma da quando diventò la capitale del Paesi Bassi austriaci, nel 1477, fu considerata una delle città più attraenti e ricche d'Europa, grazie soprattutto alle sue attività commerciali, concentrate sul traffico di tessuti.
Le facciate dei palazzi che si affacciano sulla piazza , ricche di statue e decorazioni dorate, quasi tutte costruite nel XVII e XVIII secolo, testimoniano la prosperità di questa città e dei suoi commerci.
Tra i punti di forza della sua produzione manifatturiera si contano gli arazzi, che attingevano disegni dal movimento pittorico fiammingo, la maiolica con oggetti di ispirazione naturalistica e le trine, in diretta competizione con Venezia.
Ma il prodotto che sembra avere più successo oggi nelle vetrine di Bruxelles è il cioccolato!!!
Nel pomeriggio, dopo uno spuntino "biologico" in un simpatico locale del centro,
ci concediamo un giro con il city tour bus per vedere luoghi che a piedi non potremmo certo raggiungere, come il parco della residenza reale (giusto una sbirciatina oltre i cancelli)
o il famoso Atomium, la struttura più avveniristica di Bruxelles : alta 102 metri e costruita per l'Esposizione Mondiale del 1958, rappresenta una molecola di ferro ingrandita 165 miliardi di volte.
E così si conclude anche la nostra seconda giornata di vacanza, e per domani ? Bruges e il Mare del Nord.
Martedì mattina ci svegliamo con un bel cielo azzurro - roba da non credere - e pensiamo che sia proprio la condizione migliore per visitare Bruges, ma ben presto il vento torna a giocare con le nuvole : vanno, vengono, si compattano e si disperdono. Del resto Jacques Brel ci aveva avvertito nel raccontarci il suo Plat Pays ....avec des cathédrales pour uniques montagnes , con le cattedrali come uniche montagne, con des noir clochers comme mats de cocagne, con i neri campanili come alberi della cuccagna, e su tutto le vent de l'est, le vent d'ouest e le vent du nord a richiamare le nuvole in un ciel si bas qu'un canal s'est perdu, un cielo così basso che un canale si è perduto !!
Se le cose stanno così e non c'è rimedio, inutile prendersela, intanto non piove e questo è già un piccolo traguardo.
Come Gand, anche Bruges è una città sull'acqua, ma ci sembra più grande, più popolata e particolarmente affollata di turisti; in effetti è il capoluogo e la maggiore città delle Fiandre occidentali.
Nel 2000 il centro storico medievale è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Già nel XII secolo la città prosperava grazie al mercato della lana e dell'industria tessile. Inoltre grazie a un circuito di fiere di stoffe e vestiario, gli imprenditori di Bruges realizzarono delle vere e proprie colonie nei distretti lanieri dell'Inghilterra e della Scozia così che la città divenne un crocevia commerciale per altri tipi di prodotti, come il grano della Normandia e i vini della Guascogna. I contatti con il Mediterraneo favorirono il commercio delle spezie dal levante. Insomma , nelle banche di Bruges affluivano grandi quantitativi di denaro, tanto che nel 1309 fu istituita nella città quella che viene considerata come la prima borsa valori del mondo.
Le facciate delle case, apparentemente uguali, si differenziano nei colori e nei dettagli e non sembrano disdegnare la presenza dei numerosi esercizi commerciali di marchi ultramoderni che si affacciano sulle vie.
Una gita in carrozzella ci porta invece nella parte più nascosta della città per scoprire angoli suggestivi meno frequentati dai turisti.
Né si può rinunciare al tour della città in barca, visto che il tempo tutto sommato è stato clemente.
Finalmente anch'io sono riuscita a scovare una piccola memory card di riserva e a portare a casa qualche scatto da Bruges.
Visto che il tempo regge, lasciata Bruges, decidiamo di andare a vedere il Mare del Nord a Ostenda, dove dovrebbe esserci, secondo quanto scrive la guida turistica, un lungo e fantastico lungomare.
Il cartello dice "Divieto di balneazione", il mare è grigio come il piombo e la spiaggia è deserta..... che dire ?? sarà che avevamo in mente un'idea diversa di mare.....
Domani sera si torna a casa, ma ci resta ancora un po' di tempo per guardarci intorno. Vedremo se sarà il caso di raccontarlo.
Come cambia la percezione dello scorrere del tempo quando si è in vacanza!! Solo pochi giorni fa eravamo alle prese con le nostre occupazioni quotidiane e domani lo saremo di nuovo.....eppure ci sembra di avere con questa regione, in particolare con Gand, una familiarità di lunga data.
Ormai non ci chiediamo più nemmeno che tempo fa, guardiamo frequentemente il cielo e prendiamo quello che c'è.
L'aereo per Bergamo partirà alle 19 o giù di lì da Charleroi, perciò , una volta fatte le valigie, abbiamo il tempo di visitare qualche nuovo negozio, dove acquistare qualche souvenir, le cartoline per gli amici, e , udite udite , scoprire che anche ai fiamminghi piace la moda anni '50 !!
Un'occhiata alla cartina ci dice che lungo il percorso per l'aeroporto possiamo fare una sosta a Lovanio, capoluogo della provincia del Brabante Fiammingo nel centro delle Fiandre.
In questa città, nel 1425 Giovanni IV di Brabante fondò la più grande e la più antica Università dei Paesi Bassi, l'Università cattolica di Lovanio che rappresenta anche la più antica Università cattolica tuttora esistente.
Questa istituzione diede a Lovanio un tale impulso che in quel periodo furono costruiti i suoi principali monumenti, tra i quali l'impressionante Municipio, che rappresenta una dei più belli e ricchi palazzi Comunali mai costruiti.
Lovanio è il centro principale di irradiamento nei Paesi Bassi di quello stile particolare, evolutosi dal Gotico francese, conosciuto come Gotico brabantino.
La collegiata di San Pietro è la chiesa principale della città. Venne eretta anch'essa a partire dal 1425 dai più grandi architetti fiamminghi.
Il Grote Markt di Loviano è l'antica Piazza del Mercato Grande, il luogo centrale della città. Chiusa dalle Case delle Corporazioni e dai più importanti monumenti cittadini è da sempre il centro del potere economico e religioso di Loviano e una delle più belle piazze delle Fiandre.
Loviano è anche la sede storica, dalla presenza secolare, della birreria Artois, che prese questo nome nel 1717 e iniziò a produrre la Stella Artois nel 1926. Conseguentemente alla fusione con la birreria Jupiler ed altre successive acquisizioni si è formato un gruppo multinazionale, con sede nella città, che è il più grande produttore di birra al mondo.
Il nostro viaggio termina qui. E' stato breve, ma intenso, come si usa dire e resterà tra le cose piacevoli da ricordare. Da parte mia un grazie a Dindi e Giorgio che mi invitano spesso a condividere i loro viaggi, una bella dimostrazione da parte loro di generosità e affetto. Non è da tutti !!
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