Dindi

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lunedì 21 aprile 2014

Sant'Adele

II mio nome all'anagrafe è Adele. Nome ereditato dalla mia nonna paterna, morta di mal di cuore a 39 anni, quando mio papà ne aveva 14. Quindi non l'ho conosciuta e di lei mi è rimasto, oltre ad una fede matrimoniale alta  e talmente stretta che la infilo solo sul mignolo,  questo nome antico e serio. Pesante da portare. Non mi è mai piaciuto....non era un nome adatto a me, com'ero da bambina e probabilmente nemmeno come sono adesso. Io avrei voluto chiamarmi Anna Laura, figurarsi....Adele mi pareva un nome da perpetua.
Evidentemente questo nome non era gradito nemmeno a mia mamma: abitavamo vicino alla chiesa e ogni volta che suonavano le campane io, piccolissima, ripetevo "din din, din din". E pian piano sono diventata Dindì. Anzi, per mio papà sono ancora oggi Dindin....
Verso i dodici anni, l'ho americanizzato in Dindy, ma poi
 è arrivato Giorgio, che ha spostato l'accento sulla prima i e da allora sono Dindi per gli amici, ma resto Dindì in famiglia.
Mi raccontano che mia mamma, da piccola, aveva un libro intitolato "La bambina dei perchè", che purtroppo è andato perduto. Non so più per quale ragione il mio soprannome dev'essere legato anche  a quel libro. Mi piacerebbe ritrovarlo da qualche parte , per scoprire che legame ho con lui.....
In effetti adesso che non sono più una bambina, il nome Adele potrebbe essere adatto alla mia persona, ma, ormai, chi se lo ricorda più? Perfino sulle partecipazioni di nozze ho messo Dindi, per paura che chi la riceveva pensasse che Giorgio, alla fine, aveva cambiato fidanzata!! Quidi Dindi sono e Dindì rimango.






Il nome Adele deriva dal tedesco “Adelheid”, composto di “athala“, "nobiltà", e “heid”, "qualità", con un significato originario che può essere "dai modi nobili".
L'ho detto, che il nome non mi si adatta!!!!



Comunque io festeggio l'onomastico il 24 dicembre con Santa Adele di Pfalzel:







Fondatrice e prima Abbadessa del Monastero benedettino di Pfalzel (Treviri), Adele era la nonna e l’educatrice di S. Gregorio di Utrecht. Il suo nome è legato anche a un altro grande apostolo della Germania, l'inglese S. Bonifacio che predicò il Vangelo in Frisia, nella prima metà del secolo VIII. Durante uno dei suoi frequenti viaggi dalla Frisia alla Renania l'instancabile missionario fu ospite del Monastero di cui era Badessa Adele. La tradizione vuole che questa Santa, rimasta vedova, entrasse nel Monastero da lei stessa fondato, portandosi dietro il nipotino Gregorio. Durante la sosta nel Monastero Bonifacio parlò così bene delle verità evangeliche che il ragazzo, ammirato, volle seguirlo. È uno degli episodi senza dubbio più significativi della vita di questa Santa, il cui ricordo si confonde con quello più vivido di S. Irmina, accomunate dalla santità se non dalla parentela. Morì intorno al 730.

C'è un'altra Santa Adele ( Adelasia per la precisine), martire a Reims nel 750, che viene festeggiata il 5 agosto, ma su di lei non ho trovato niente.

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