Dindi

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sabato 19 aprile 2014

Vestiti e ancora vestiti


Una volta gli abiti si facevano fare dalla sarta e avevano una vita molto più lunga di oggi. Se ne facevano pochi, dovevano durare e poi, quando "scappavano", passavano alle sorelle minori, alle nipoti, alle donne di servizio, eccetera eccetera.
Per esempio, le sottovesti: io ne avevo di cotone, fatte da mia nonna, con tre balze sulla pettorina e tre balze sulla gonna, così, man mano crescevo, si lasciava giù una balza e...via! Ricordo ancora adesso lo shock ricevuto quando ho scoperto, in seconda elementare, che qualcuna aveva la sottoveste di nylon!! Che fortunata! Ma, accidenti, era la stessa che aveva il montgomery blu elettrico e la cuffietta di lana mohair con cerchietto incorporato e perfino l'anello a forma di serpente....Tutte cose che desidederavo, ma invano!..... Avevo un cappotto che era stato di Mianna e probabilmente prima ancora di Annamaria e...non indaghiamo oltre!
Un vestito di Mianna che mi piaceva moltissimo e che non riesco nemmeno a ricordare se poi ho ereditato, è questo:


Organdis azzurro con ricamo di coniglietti sull'altalena vicino all'orlo della gonna. Quanto mi piaceva!! Sarà poi stato anche mio?

Un altro vestito "storico" nella nostra famiglia è questo:



Dovete sapere che Mianna, da ragazzina, aveva un cassetto pieno di cose meravigliose, che mi era assolutamente proibito aprire. Naturalmente, appena lei andava a scuola, io lo aprivo e guardavo tutto. La cosa più interessante era una scatola piena di piccoli pezzetti di pellicola. C'era un visore apposta, in cui si infilavano le pellicole e su ognuna c'era una scena da film.
In una di queste scene, un'attrice aveva questo vestito, che a noi tutte sembrava stupendo.
La nonna ne fece fare due. Io credo uno per Annamaria, che lo indossa nella foto, e uno per Mianna, perchè certo non era il genere Nicoletta!
Questi due vestiti avevano il corpino di velluto millerighe, uno blu e uno rosso. La gonna di taffetà scozzese.
Ma nemmeno questo ricordo se poi sia mai stato mio. Suppongo di si......
Il genere Nicoletta, invece, era questo:

più elegante, più sexy. La zia Nico è sempre stata un tipo da tacchi alti, contrariamente ad Annamy e a me!!! E poi, notate i guanti: sempre perfetta!
Questo vestito è rimasto impresso nei miei ricordi come qualcosa di favoloso: i papaveri rossi e le spighe d'oro che risaltavano sull'abito bianco mi sembravano il massimo della ricercatezza!
Per la verità tutti questi vestiti, ovviamente visti nel loro contesto, mi piacciono ancora oggi!







Come si è detto un po' di tempo fa, i vestiti quando eravamo giovani, li faceva la sarta ed avevano una vita lunga e avventurosa....venivano adattati, rimpiccioliti, rivoltati...cambiavano faccia e destinazione. A volte restavano gli stessi e mutavano solo di proprietario, come si può vedere in queste foto:





abitino estivo versione Mianna


lo stesso abitino versione Dindì


Altre volte, invece, oltre che di proprietario, cambiavano anche di destinazione :


Il vestito da sposa di mia mamma


con qualche modifica è diventato un abito da sera per la zia Raff.

Qualche volta, però, i vestiti erano nuovi e fatti fare apposta per me e per mia sorella. Magari in occasione di qualche matrimonio dove facevamo le damigelle, o di qualche occasione speciale. Di solito avevamo lo stesso modello, ma io azzurro e Silvana rosa. Mi è sempre rimasta dentro una gran voglia di rosa.....anche se forse l'azzurro mi donava di più!

Se penso a come ci si vestiva quando facevo le medie, mi viene la pelle d'oca! Sembravamo molto più vecchie allora, a quattordici anni, che adesso che, a  più di sessanta, vestiamo quasi normalmente con jeans e maglietta. Allora no! Ci voleva il tailleur.....con le prime calze da "grande", rigorosamente color mandarino (horror!!!).


Con i miei fratelli e una cugina


In effetti una cosa più sbarazzina mi sarebbe piaciuta: il Sain Tropez! Vi ricordate che cosa era? oggi si chiamerebbe top. Un top di pizzo sangallo a balze, che copriva il seno e si portava con pantaloni a vita bassa a l'ombelico fuori....vero che la moda passa e ritorna? Mi sarebbe proprio piaciuto: B.B. ce l'aveva,e non l'avrei certo messo in città: impensabile! Ma al mare.... invece non se ne parlava proprio! Al massimo potevo sognare l'abitino a quadretti vichy bianco e rosa con applicazioni di pizzo, sul tipo di questo, che aveva Mianna:






io, però, sfortunatamente, non l' ho mai avuto, nè ereditato.

Quando sono andata al ginnasio, la divisa praticamente d'obbligo per essere à la page, era: gonna grigia, svasata, camicetta scura a fiorellini, cappotto di loden verde e stivali di gomma nera. Che freddo ai piedi!! Ma stoicamente si sopportava, infilando dei provvidenziali calzettoni bordeaux.

Passata alle magistrali, ero ormai "grande" e la divisa extrascuola( a scuola era obbligatorio il grembiule nero) era: gonna nera, non più svasata, ma dritta , golfini gemelli beige e giacca di renna. Le calze, nel frattempo erano diventate color visone per poi, dopo poco, diventare bianche. Che tristezza! Non mi vestirei così nemmeno adesso....
Alle feste, quando ci potevo andare e rigorosamente di pomeriggio, la gonna era sempre quella e sopra si metteva una camicetta di chiffon. la mia era....azzurra! In quella tenuta , a quindici anni, ho conosciuto Giorgio.

Dopo qualche anno è arrivata Mary Quant, con la minigonna! La prima comprata è rimasta nell'armadio....che vergogna!!! Poi, però ci si abitua a tutto.
 Di quell'epoca, come vestiti, ricordo: un tailleur pantalone di velluto a coste rosa e un abitino di velluto liscio nero, con lo jabot bianco per le feste, da dividere un po' per ciascuno con mia sorella. Ma la cosa più strepitosa che ho mai comprato e indossato è stata quando facevo già l'università. Era una minigonna di crosta marrone con tante frange sul davanti ( tipo squaw) e sopra, un soprabito uguale, lungo al ginocchio, ma con frange che arrivavano a terra. Per la verità lo mettevo solo se uscivo con Giorgio, altrimenti mi vergognavo troppo: era molto vistoso e non passavo certo inosservata.
A pensarci adesso, stavo proprio bene....la gioventù è un bell'aiuto a ben figurare!!!
Peccato che quando si è giovani non ci si piace mai e ci si trova un sacco di difetti. Io, qui, in questa foto, mi odiavo perchè mi pareva di essere una balena:


E adesso? Sarà che mi sono abituata all'idea....ma non soffro più così tanto, anche se sono MOLTO più larga di allora!


Ma com'è che una cosa tanto divertente e intrigante come il comprar vestiti, col passare del tempo è diventata prima un lavoro faticoso e poi addirittura una enorme seccatura necessaria perchè vestirsi è obbligatorio???



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